Internazionalizzazione ed export come motori della ripartenza: le opportunità in Sud Africa e gli strumenti di SACE e SIMEST
Con la firma del “Patto per l’Export” lo scorso 8 giugno, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha voluto definire una strategia innovativa e condivisa tra governo ed enti pubblici e rappresentanti del mondo imprenditoriale per il rilancio del “Made in Italy” nella fase post-emergenza.
SACE e SIMEST, che da oltre trent’anni accompagnano in vario modo le imprese italiane che si affacciano sui mercati mondiali, svolgeranno un ruolo cruciale nell’attuazione di questa strategia, grazie a strumenti di supporto alle imprese senza precedenti, in grado di garantire un sostegno all’internazionalizzazione di facile accesso e massima efficacia.
Questi rinnovati strumenti possono risultare particolarmente utili per l’accesso ad un mercato estremamente interessante ma, allo stesso tempo, complesso e talvolta percepito come molto distante come il Sud Africa.
Il Sud Africa rappresenta da solo circa 1/5 del PIL dell’Africa Subsahariana. E’ inoltre l’economia più diversificata del continente, con catene del valore complete in diversi settori (dall’automotive all’agroindustria, dal minerario alla difesa), una rete infrastrutturale senza eguali nella regione, uno stato di diritto con solide tradizioni, ricche risorse naturali e un sistema finanziario e bancario di ottimo livello. Il piano per la creazione dell’African Continental Free Trade Area (AfCFTA) potrebbe inoltre nel prossimo futuro accrescere l’importanza del Sud Africa quale punto d’accesso all’intero mercato africano.
Con circa 2 miliardi di euro l’anno di importazioni dall’Italia, il Sud Africa non solo è di gran lunga il più importante mercato di destinazione dell’export italiano in Africa Subsahariana, ma è anche un mercato di destinazione di primissimo piano a livello mondiale. Numerose sono le aziende italiane già attive nel paese, anche grazie alla presenza di una comunità di circa 40.000 connazionali.